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I cammini enoturistici potranno diventare un trend?

Dopo il lancio del nostro primo cammino enoturistico in Italia, alcune riflessioni sul turismo del vino vissuto a piedi. Editoriale di Lavinia Furlani

Negli ultimi anni, Wine Meridian ha percorso decine di migliaia di chilometri per conoscere più da vicino le proposte enoturistiche delle cantine italiane ed internazionali. Come degli enoturisti qualsiasi, siamo arrivati alle porte delle aziende vitivinicole con il nostro mezzo e la modalità della visita è sempre stata simile: arrivo al parcheggio per poi proseguire all’interno.

E abbiamo iniziato a chiederci se esistesse un modo alternativo di visitare le cantine ed i loro territori, e se la nostra realtà avrebbe potuto contribuire a questa visione.

Rimanere a guardare non fa parte del nostro DNA, perciò abbiamo deciso di mettere a disposizione il nostro know-how in campo enoturistico per muovere il primo passo verso un turismo del vino diverso: dal 24 al 26 maggio è stato inaugurato “Lugana on Foot”, il primo cammino enoturistico certificato in Italia nato dalla collaborazione tra il Consorzio Tutela Lugana DOC, Iter Vitis e Wine Meridian. Tappe di carattere culturale si sono unite alla visita di cantine caratteristiche del territorio del Lugana per creare un percorso a piedi unico, in grado di far vivere la denominazione sotto una luce completamente differente.

Dopo tre giorni totalmente dedicati al cammino, sento di avere le risposte alla domanda: cosa cambia quando l’enoturismo è vissuto camminando?

Il cammino predispone al pensiero e alla meditazione, proprio come sostenevano i peripatetici: i filosofi dell’antica Grecia che associavano il passeggio alle discussioni di carattere filosofico.
Si riscopre il valore della lentezza. In un mondo frenetico come quello attuale, durante il cammino ci siamo sentiti diversi e abbiamo potuto cogliere cose che, seppur semplici, in auto non avremmo notato ed apprezzato.

La connessione con il territorio. Dagli importanti monumenti al semplice passeggio in mezzo al nulla, tutto acquisisce un forte significato consentendo al turista di stringere un legame ineguagliabile con il territorio.

La consapevolezza di tutto ciò che ruota attorno al vino. Grazie alla maggiore esplorazione dei vigneti, è possibile avere maggiori occasioni per osservare, e perché no, annusare.
Un punto di vista molto più vicino a quello dell’agricoltore e produttore.

L’opportunità di stringere un legame più forte con gli altri componenti del gruppo. Durante questa esperienza, abbiamo avuto a disposizione il tempo di dialogare e costruire un legame senza alcuna fretta.

La cantina diventa una vera e propria meta associata alla gioia dell’arrivare e della scoperta.
Nonostante il cammino sia stato un grande successo, come tutti i progetti iniziali questo è stato il lancio di una pietra che dovrà essere seguito dalla costruzione di un qualcosa di più grande e strutturato. Siamo solo all’inizio di progetti di questo calibro e siamo consapevoli di come ci sia ancora molto da fare, da parte nostra come organizzatori, ma anche e soprattutto da parte delle amministrazioni a cui viene richiesto supporto tramite le infrastrutture e di tutte le realtà che potranno rendere i cammini un punto di riferimento per tutti gli enoturisti.

Ora che è stato provato che la volontà da parte di produttori, enti e giornalisti c’è ed è forte, dobbiamo solo unirci e lavorare insieme per creare un’offerta enoturistica sempre migliore.

Per maggiori informazioni su “Lugana on Foot” o sulla creazione di esperienze di questo tipo, scrivici a redazione@winemeridian.com.

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