Risorse umane: sono ancora strategiche nelle aziende del vino?
Editoriale di Lavinia Furlani
Questa pillola sull’enoturismo si apre con una premessa molto importante: fare accoglienza enoturistica è un’attività estremamente delicata che non si può improvvisare nè affidare a chiunque.
La vostra azienda può produrre dei vini straordinari ed essere circondata da territori particolarmente evocativi e belli da visitare, ma se non dispone delle persone giuste per accogliere adeguatamente i visitatori, purtroppo, non riuscirà a far decollare fino in fondo la sua proposta enoturistica.
Grazie alla nostra esperienza diretta, siamo giunti alla conclusione che il fattore chiave che da valore all’enoturismo sia la relazione che si viene a creare fra il visitatore ed il personale dell’azienda. A prescindere dal fatto che magari siamo abituati a stabilire connessioni interpersonali in contesti b2b o b2c, creare una relazione autentica durante una visita enoturistica è tutto un altro paio di maniche e può rivelarsi un’impresa sorprendentemente delicata.
Il primo consiglio che vi diamo per aiutarvi a creare una relazione empatica e genuina con gli enoturisti è questo: provate ad ASCOLTARE la persona che avete davanti. Ma non solo ascoltare con le orecchie quello che vi dice con la sua voce: dovete ascoltare con il corpo ed il cuore per capire quali sono le sue necessità e le sue aspettative sulla visita.
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